La domanda come funziona un compressore audio non ammette una risposta sola ed univoca, ma di seguito cercheremo di fare chiarezza.
Il compressore audio: parametri, settaggi e come utilizzarlo:
L’utilizzo della compressione, indipendentemente che si tratti di lavorare un singolo elemento sonoro o di lavorare sul mastering, è sempre un elemento molto delicato che bisogna saper padroneggiare al meglio per evitare di rendere un prodotto da professionale a danneggiato.
Attenzione: la compressione, se utilizzata in modo non appropriato, può compromettere la dinamica di un suono schiacciandola e riducendola eccessivamente.
La compressione è un aspetto da dover saper gestire e padroneggiare anche per far fronte alle specifiche attuali di codifica di dinamica utilizzate dalle piattaforme di streaming. Queste determinano quanto sia fondamentale che i brani abbiano un aspetto dinamico e appropriato per una resa ottimale in riproduzione.
Entriamo meglio nel dettaglio di come funziona un compressore audio.
Innanzitutto il compressore audio può essere meglio definito come un controllore di volume automatico del segnale di ingresso sonoro.
In base ai settaggi, i suoni che superano la soglia scelta verranno ridotti di volume, al contrario i suoni che non raggiungono questa soglia non verranno modificati in abbattimento di volume (Downward Compression).
E’ possibile modificare in maniera inversa anche i suoni che non raggiungono tale soglia, alzandoli e tralasciando invariati invece i suoni che superano tale soglia: questa variante viene definita (Upward Compression).
Quest’ultima lasciamola un secondo da parte analizzando e focalizzandoci anche attraverso gli esempi successivi solo sulla Downward Compression.
I parametri principali del compressore audio:
Per controllare il suono in ingresso e plasmarlo in base a ciò che serve nel compressore abbiamo i seguenti parametri:
THRESHOLD = SOGLIA
RATIO = RAPPORTO
KNEE = CURVA DI RIDUZIONE
ATTACK = ATTACCO
RELEASE = RILASCIO
MAKEUP o GAIN = IMPLEMENTAZIONE DI VOLUME
Impariamo la terminologia inglese perché è quella che troverete sempre sui compressori.
Attenzione però, prima di andare a vedere ogni singolo parametro, sappiate che alcuni plugin o hardware potrebbero non avere tutti i parametri sopra indicati. Questo perché in alcuni casi il produttore potrebbe aver scelto di mantenere dei parametri fissi e non modificabili.
Vediamo nel dettaglio i parametri del compressore audio:
THRESHOLD: è la soglia di livello dalla quale il segnale audio viene modificato (valore espresso in dB).
Ovviamente fate attenzione. Con questo parametro non si indica di quanti dB il segnale audio in ingresso verrà modificato. Con questo parametro si va ad indicare che tutto ciò che supera quel determinato valore sonoro, subirà un intervento.
Questo dipende sempre da come i settaggi successivi verranno impostati.
Esempio: se stabilisco che la threshold sarà a -7dB il compressore si attiverà ogni volta che un segnale sonoro supererà i -7dB. Ma se nulla si modificherà nei settaggi successivi il compressore ancora non farà nessuna azione.
Come funziona un compressore
RATIO: è il rapporto di compressione che, in base a quanto il parametro di ratio è settato, andrà a ridurre il suono che supererà il valore di threshold.
Per semplificare, è la quantità di segnale che verrà ridotta di volume quando il suono supera il valore di threshold impostato.
Aumentando il valore di ratio (espresso in X a 1, es.: 4:1, 3:1, 2:1 etc) aumenterà il rapporto di compressione sonora.
Quindi con valori di rapporto basso avverrà una compressione più morbida dove una parte del suono anche più alta del valore di threshold continuerà a passare.
Al contrario, invece, valori di ratio più alti faranno maggiore “tetto” al suono che va oltre la soglia impostata. Tale valore può arrivare a ∞ :1 (infinito a 1) dove in questo caso il compressore bloccherà totalmente ogni suono che passa oltre al segnale di threshold.
Infatti con tale parametro il nostro compressore funzionerà da limiter.
Con una ratio impostata a 1:1 il compressore non si attiverà anche se abbiamo impostato la threshold e tutti gli altri parametri.
Allora come funziona un compressore?
Capiamo meglio questo rapporto come è calcolato.
Il primo valore della nostra funzione (es: 4:1) esprime la quantità di segnale in ingresso, il secondo il valore di segnale in uscita.
Quindi impostando una ratio a 4:1 vorrà dire che per ogni dB in ingresso (nel nostro caso 4dB) ne uscirà 1dB (il secondo valore del rapporto)
Se ad esempio invece ho un valore di ratio di 3:1 il compressore manderà in uscita 1dB ogni 3dB che il compressore riceve in input.
Questo rapporto però si attiverà solo quando il suono in ingresso supera il valore di threshold e quindi permette al compressore di attivarsi.
I dB di riduzione sonora data dal compressore sono definiti GAIN REDUCTION
KNEE: indica con che “forza” il parametro di ratio interviene.
Possiamo avere un Hard Knee quando questa curva di compressione è più netta. Oppure una Soft Knee quando questa curva è più delicata.
Questo parametro è quello che forse in maniera minore compare sui compressori, molti infatti hanno questo parametro già fissato e preimpostato.
ATTACK: è il parametro che determina il tempo in cui il compressore si attiva dopo che il segnale sonoro in ingresso supera il valore della threshold.
RELEASE: è sempre un parametro di tempo espresso in ms ed indica appunto in quanto tempo il compressore si disattiva.compressore2 attack e release Per comprendere meglio se impostiamo l’attack a 40ms e la release a 150ms il nostro compressore si attiverà 40ms dopo che il segnale di ingresso avrà superato il livello di threshold e si disattiverà 150ms dopo.
MAKEUP o GAIN: è il parametro con il quale possiamo regolare il volume in uscita finale “riguadagnando” i dB della gain reduction persi per effetto della compressione. In questo modo, attraverso questo parametro, ho la possibilità di riequilibrare il segnale in ingresso con quello in uscita dopo il lavoro della compressione.
Quindi, come si usa un compressore audio?
Ricapitolando, l’utilizzo del compressore è principalmente quello di controllo della dinamica che, attraverso i parametri sopra indicati, ci permetterà quindi di ridurre e controllare i picchi di un elemento sonoro e riequilibrare allo stesso tempo quelli che hanno minore volume.
Ovviamente però questo deve sempre rientrare in un equilibrio magico altrimenti si va a compromettere eccessivamente il suono: comprimendo troppo e schiacciando la dinamica, che è poi ciò che ci fa apprezzare maggiormente la musicalità di un elemento sonoro.
Salvo particolari utilizzi artistici dove il compressore viene usato come effetto e meno come controllo di volume e dinamica.
Guida super rapida di utilizzo di un compressore:
Come indicazione generica per una compressione di un suono per il controllo delle parti di volume più sostenuto ed equilibrare allo stesso tempo le parti con volume minore (argomento. che viene maggiormente approfondito nel dettaglio nei nostri corsi) possiamo procedere così facendo: c
Attenzione: questa breve linea guida rimane puramente indicativa per un utilizzo generico in quanto ogni specifico suono avrà le sue caratteristiche.
RATIO impostare tra un valore tra 3:1 e 4:1
THRESHOLD abbassare gradualmente fino a quando non vediamo nell’indicatore di gain reduction una riduzione tra i 2 e i 3,5 dB (max)
ATTACK impostala al valore massimo (che modificheremo come da descrizione sotto
RELEASE impostala al valore minimo (che modificheremo come da descrizione sotto)
Ora, man mano, abbassa il valore di attack fin quando, ad orecchio, il suono non diventi quasi sgradevole. Successivamente passa alla release portandola su fin quando non vedi che il tuo parametro di gain reduction non inizi a muoversi ritmicamente.
MAKEUP: ridare guadagno di volume pari alla gain reduction.
Es: se la compressione ha 3dB di gain reduction alziamo a circa 3dB il Makeup.
Attenzione: NON LASCIARTI MAI INGANNARE DAL VOLUME.
Attitudinalmente tendiamo a percepire come situazione positiva ed ottimale sempre quella che più il volume è alto, più il risultato è bello anche quando non lo è.
Quindi è importante che per evitare questo fattore ci atteniamo a un metodo forse ordinario ma molto funzionale che è quello di spegnere il compressore, poi riaccendere per notare che non ci siano cambi di volume (ovviamente salvo differenze irrisorie).
Nel caso equilibrare con il valore di makeup corretto è il giusto processo.
Attenzione: Questo processo, si tratta di un modello e un metodo empirico e semplicistico, spesso funzionale.
Saper usare un compressore a livello professionale sia su un suono che su un master, settando sempre al meglio tutti i valori, è frutto di esperienza e approfondimenti nozionistici importanti.
RICORDA: nell’utilizzo del compressore (come poi anche con l’utilizzo di altri plugin o hardware analogici), la regola del LESS IS MORE è sempre la strada giusta.
Se hai dubbi sul suono lavorato meglio tendere ad ammorbidire e mai ad eccedere.
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